Armistizio di Villa Incisa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Armistizio di Villa Incisa
Occupazione italiana della Francia meridionale
Firma24 giugno 1940
LuogoRoma
Parti Francia
Italia (bandiera) Italia
Firmatari originali Generale Charles Huntziger
Italia (bandiera) Maresciallo Pietro Badoglio
Firmatari successiviTerza Repubblica francese e Regno d'Italia
voci di trattati presenti su Wikipedia

L'armistizio di Villa Incisa fu firmato alle 19:15 del 24 giugno 1940 a Villa Incisa, sulla via Cassia all'Olgiata (Roma), tra la Francia e l'Italia, rappresentate rispettivamente dal generale Charles Huntziger e dal maresciallo Pietro Badoglio. L'Italia e la Francia erano in guerra dal 10 giugno 1940.

L'armistizio previde l'occupazione da parte italiana di alcuni territori francesi di confine, la smilitarizzazione dei confini franco-italiano e libico-tunisino per una profondità di 50 chilometri, nonché la smilitarizzazione della Somalia francese (odierno Gibuti) e la possibilità da parte italiana di usufruire del porto di Gibuti e della ferrovia Addis Abeba-Gibuti[1].

I territori occupati

[modifica | modifica wikitesto]

I dipartimenti francesi interessati dall'armistizio furono la Savoia, le Alte Alpi, le Basse Alpi e le Alpi Marittime.

Nel dipartimento della Savoia furono occupati i comuni di Séez, Montvalezan, Sainte-Foy-Tarentaise; nell'alta valle dell'Isère Bessans, Bramans, Lanslevillard; Lanslebourg, Termignon, Sollières, Sardières, la frazione di Les Mottet-Versoye del comune di Bourg-Saint-Maurice sui fianchi del San Bernardo ed i comuni di Aussois e di Avrieux (in tutto 5.301 abitanti)[2].

Nel dipartimento delle Alte Alpi furono occupati i comuni di Monginevro e di Ristolas, la frazione di Roux del comune di Abriès, i comuni di Névache e di Cervières (in totale 370 abitanti).

Pietro Badoglio legge le condizioni dell'armistizio

Nel dipartimento delle Basse Alpi furono occupate le frazioni di Combremond appartenente al comune di Saint-Paul-sur-Ubaye e Roche-Mèane del comune di Larche (per un totale di 32 abitanti).

Nel dipartimento delle Alpi Marittime furono occupati i comuni di Mentone, Fontan, le frazioni di La Blanche e Doans, entrambe nel comune di Santo Stefano di Tinea, e alcune case del comune di Isola. Inoltre i comuni di Castellaro, Breglio, Saorgio, Sospello, Rimplas, Valdiblora, San Martino Lantosca, Roccabigliera e Belvedere furono parzialmente occupati (per un totale di 22.820 abitanti, di cui 21.700 a Mentone)[3].

Complessivamente i territori occupati dall'Italia (e annessi de facto) avevano un'estensione di 832 km² ed una popolazione di 28.523 abitanti[4].

Per la Francia:

Per il Regno d'Italia:

  1. ^ Andrea Molinari, La conquista dell'Impero. 1935-1941 La guerra in Africa Orientale; Hobby & Work, pagina 112
  2. ^ Davide Rodogno Il nuovo ordine mediterraneo, ed. Bollati Boringhieri, Torino 2003, pagina 118
  3. ^ ACS, A5G,b. 405, prefettura di Imperia al Ministero dell'Interno, DGPS, prot. 05807, 18 giugno 1941, Rientro della popolazione a Mentone; Panicacci, L'occupazione italiana di Mentone; Rainero, Mussolini e Pétain, vol. 1, pagine 117-118 e vol 2, doc. 9 per il testo integrale del bando del duce del 30 luglio 1940
  4. ^ Militärgeschichtliches Forschungsamt. Germany and the Second World War - Volume 2: Germany's Initial Conquests in Europe, pg. 311

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]